Venezia, 1961
Mariateresa Sartori (Venezia, 1961), vive e lavora a Venezia.
Si laurea in germanistica con una tesi su Freud e la psicologia dell’arte. La sua ricerca si muove attorno tre fulcri tematici: il metodo scientifico empirico, le dinamiche comportamentali spesso in relazione con le neuroscienze, la musica e il suono in relazione con il linguaggio. Dal 1999 insegna disegno a principianti assoluti applicando il metodo di Betty Edwards, disegnare con la parte destra del cervello, che parte dagli stessi presupposti neuroscientifici che muovono la sua ricerca artistica. La tensione tra oggettivo e soggettivo, tra unicità degli eventi e teoria generale nutre tutta la sua ricerca che spesso si avvale della collaborazione di esperti delle discipline nelle quali si addentra: geologi, fisici teorici, linguisti, musicologi, musicisti, cantanti, attori, botanici, ornitologi. Il dato reale viene empiricamente rilevato e in seguito analizzato da angolazioni che variano da lavoro a lavoro e che approdano ad esiti diversi, dal video al disegno, dalla fotografia stenopeica all’opera sonora. Le variabili all’interno delle costanti che le determinano muovono la sua ricerca tesa verso una oggettività evidentemente inarrivabile. E’ la tensione verso ciò che preme all’artista non il raggiungimento, se mai fosse possibile, dell’oggettività. In occasione di mostre personali e collettive ha esposto in numerosi musei e gallerie in Italia e all’estero: IKON Gallery Birmingham; Fondazione Querini Stampalia, Venezia; Cairn Centre d’art, Digne-les-Bains; MMOMA, Moscow Museum of Modern Art; Palazzo Fortuny,Venezia; Museum of the Russian Academy of Fine Arts, San Pietroburgo; Fondazione Bevilacqua La Masa,Venezia; ICA,The show room, Londra; NGBK Berlino; Hangar Bicocca, Milano; Macro, Roma; Neue Galerie, Graz; Palazzo delle esposizioni, Roma; museo di Mucsarnok, Budapest; Careof, Milano; Folkwang Museum, Essen; Fondazione Querini Stampalia, Venezia; Auditorium Parco della musica, Roma; Museo di Palazzo Poggi, Bologna; Serra dei giardini della Biennale, Venezia; XLV Biennale di Venezia; Museo Mambo, Bologna; Kunsthaus Centre d’art Pasquart, Biel, Svizzera; Museo dell’Ermitage, San Pietroburgo; Les Ateliers d’artistes, Marsiglia; galleria Michela Rizzo, Venezia; Galleria Studio G7, Bologna; Galleria Doppelgaenger, Bari. In concomitanza con la 58esima edizione della Biennale di Venezia, si è tenuta nel 2019 la mostra Dire il Tempo, un confronto dell’artista con Roman Opalka, e inserita nel programma Conservare il Futuro a cura di Chiara Bertola per la Fondazione Querini Stampalia.
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